Sindrome da obesità-ipoventilazione (OHS)
L’OHS è frequente nei soggetti obesi ed è associata ad una elevata mortalità pur essendo generalmente sottodiagnosticata.1 Su questa pagina, scoprirai di più su questa condizione, come viene diagnosticata e quali sono le opzioni terapeutiche disponibili.
Storie di pazienti con OHS
La storia di Michelle (Francia)
La storia di Heidi (Regno Unito)
PARTE 1
Conoscere la OHS
Cos’è la OHS?
La sindrome da obesità-ipoventilazione è definita come ipercapnia diurna (PaCO2 >45 mmHg) e disturbi respiratori del sonno, e si verifica in soggetti obesi (IMC ≥30 kg.m²) senza altre cause di ipoventilazione, come BPCO o malattia neuromuscolare.1,2
Sintomi principali
I sintomi sono spesso aspecifici e includono eccessiva sonnolenza diurna, stanchezza, dispnea e cefalea, che possono tutti interrompere la routine quotidiana dei pazienti e influenzarne la qualità della vita (QoL).2,3 Molti di questi sintomi si osservano anche in pazienti con apnea ostruttiva del sonno (OSA), che interessa il 90% circa dei pazienti con OHS.1,2
Fisiopatologia
La fisiopatologia della OHS è complessa e si pensa che sia correlata a tre meccanismi principali.1,3,4
- Alterazioni meccaniche dell’apparato respiratorio che causano un aumento del lavoro respiratorio e sono dovute all’aumento del tessuto adiposo nell’addome e nella parete toracica.
- Riduzione del drive respiratorio centrale dovuta a resistenza alla leptina, un potente stimolante della ventilazione.
- Anomalie della respirazione durante il sonno, tra cui apnea ostruttiva del sonno o ipoventilazione non ostruttiva, insieme all’interruzione dei meccanismi compensatori, portano a ipercapnia.
Comorbilità
Fino all’88% dei pazienti con OHS soffre di ipertensione1,3
I pazienti con OHS spesso soffrono di altre comorbilità metaboliche e cardiovascolari.5 Queste includono insufficienza cardiaca, coronaropatia, resistenza all’insulina e, fino all’88% dei pazienti, ipertensione.1,3 Le comorbilità sono particolarmente importanti in quanto sono associate a un maggior uso delle risorse sanitarie e a esiti meno favorevoli per i pazienti, evidenziando la necessità di un approccio olistico al trattamento della OHS.1
Conoscere la OHS: riassunto
La OHS ha una fisiopatologia complessa ed è associata a frequenti comorbilità e sintomi aspecifici. Quindi, quanto è comune la OHS e come viene diagnosticata?
PARTE 2
Prevalenza e diagnosi della OHS
Prevalenza
Il 31% degli adulti ospedalizzati con IMC >35 kg/m2 soffre di OHSS2
- Nel mondo, quasi il 10% degli adulti è obeso.1
- L’obesità colpisce quasi un quarto delle persone che vivono nella regione europea dell’OMS,6 di cui il 23% potrebbe soffrire di OHS.7
- Nei pazienti inviati ai centri del sonno per la valutazione dei disturbi respiratori del sonno, la prevalenza dell’OHS è dell’8-23%.1,7
- Inoltre, la prevalenza della OHS negli adulti ospedalizzati con un IMC >35 kg/m2 è risultata pari al 31%,2 evidenziando la necessità di considerare la possibile presenza di OHS nei pazienti ospedalizzati con obesità/obesità morbigenay.
Diagnosi
La OHS tipicamente si presenta come esacerbazione acuta su cronica con acidosi respiratoria acuta, o durante una consultazione con specialisti del sonno/pneumologi.1,2
- La OHS può essere diagnosticata in pazienti con un IMC >30 kg/m2 usando l’emogasanalisi arteriosa (PaCO2 diurna >45 mmHg) e la polisonnografia.1,2,5,8 Si deve però notare che la OHS è una diagnosi per esclusione e si devono escludere altri disturbi come l’ipoventilazione alveolare.
- I livelli sierici di bicarbonato (<27 mmol L-1or ≥27 mmol L-1) e la presenza di comorbilità cardiometaboliche possono anche servire come indicatori della gravità della OHS e sono inclusi nel sistema di stadiazione della European Respiratory Society per la OHS.8
Diagnosi errata/assente
La diagnosi di OHS è effettuata in ritardo, generalmente avviene nella quinta o sesta decade di vita ed è comune che sia errata.1
In uno studio, l’8% di tutti i pazienti ricoverati in UTI ha soddisfatto i criteri diagnostici per la OHS ma il 75% circa aveva ricevuto una diagnosi errata di malattia polmonare ostruttiva.1 Poiché i tassi di mortalità della OHS non trattata sono importanti,1 è fondamentale che venga diagnosticata tempestivamente.
Prevalenza e diagnosi di OHS: riassunto
La OHS risulta comune nei soggetti obesi, ma è spesso diagnosticata in modo errato come malattia polmonare ostruttiva. La diagnosi richiede l’emogasanalisi arteriosa e la polisonnografia, oltre all’esclusione di altre cause di ipoventilazione alveolare. Più avanti discuteremo dei trattamenti disponibili per la OHS.
PARTE 3
Trattamento e prognosi della OHS
Strategia di gestione della OHS
Quando scelgono la modalità più appropriata di terapia PAP (CPAP o NIV), i medici devono considerare il “fenotipo della OHS” del paziente, ossia il meccanismo sottostante predominante della loro OHS.1
Trattamento CPAP
La CPAP è un trattamento altamente efficace per l’OSA e può contribuire a migliorare lo scambio di gas in un gruppo sostanziale di pazienti stabilizzandone le vie aeree superiori.1 Questa forma di supporto respiratorio può essere più appropriata per i pazienti con un numero più elevato di eventi ostruttivi durante il sonno (Figura 1).1
Trattamento NIV
- La NIV sembra più appropriata per i pazienti con forme più “pure” di ipoventilazione e con meno eventi ostruttivi durante il sonno (ovvero OSA da lieve ad assente (Figura 1)1,5.
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- La NIV può anche essere più efficace per pazienti con ipertensione polmonare coesistente in quanto può migliorare la struttura e la funzione cardiaca e ridurre la pressione arteriosa sistolica polmonare nei pazienti con OHS1.
- I pazienti che non rispondono favorevolmente alla terapia CPAP iniziale nonostante livelli elevati di compliance devono passare alla NIV.1
- Sono necessari studi randomizzati di confronto tra CPAP e NIV in diversi fenotipi della OHS12.
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Linee guida internazionali
Le linee guida usate più comunemente per il trattamento della OHS sono quelle della European Respiratory Society (ERS) e della American Thoracic Society (ATS).5,8
Linee guida dell’ERS
La ERS non raccomanda in modo categorico una forma di ventilazione rispetto a un’altra ma afferma che il trattamento CPAP migliora AHI, saturazione dell’ossigeno, ipercapnia e risposta ventilatoria a O2 e CO2 nella maggior parte dei pazienti con OHS, anche se il fallimento della CPAP è maggiore nella OHS rispetto all’OSA8. Inoltre, la NIV durante il sonno migliora ipoventilazione, sonno, qualità della vita.8
Linee guida dell’ATS
L’ATS raccomanda il trattamento PAP durante il sonno per i pazienti ambulatoriali stabili con OHS:
- La CPAP deve essere proposta al posto della NIV come trattamento di prima linea nei pazienti ambulatoriali stabili con OHS e OSA severa coesistente5, che rappresentano la maggior parte dei pazienti.
- I pazienti con un grado maggiore di insufficienza ventilatoria iniziale, funzione polmonare peggiore ed età avanzata potrebbero rispondere con minore probabilità alla CPAP e devono essere strettamente monitorati5 .
- I pazienti che non rispondono in modo adeguato alla CPAP devono passare alla NIV.5
Altri approcci
Interventi mirati alla perdita di peso, inclusi interventi bariatrici, possono migliorare OHS e OSA, oltre agli esiti cardiovascolari e metabolici.5,8 L’ATS raccomanda interventi mirati alla perdita di peso che producano una perdita di peso duratura del 25-30%.5
Conseguenze della OHS non trattata
La OHS non trattata è associata a morbilità e mortalità significative:1
- I pazienti vengono spesso ricoverati in ospedale e necessitano di supporto respiratorio o di terapia intensiva. Lo sviluppo di acidosi respiratoria acuta con conseguente ricovero in terapia intensiva è una delle presentazioni più comuni della OHS, e porta alla sua diagnosi.2
- I pazienti presentano un rischio significativo di morte. Studi osservazionali hanno mostrato una mortalità da diverse cause del 24% dopo 1,5–2 anni,1 che si riduce in caso di adesione alla terapia PAP.9
Prognosi
La NIV e la CPAP possono migliorare gli esiti a lungo termine:1
Il trattamento PAP porta al miglioramento dei gas ematici e dei sintomi (come la sonnolenza diurna) e migliora i disturbi respiratori del sonno.
Un approccio multimodale che includa elementi di gestione dello stile di vita e del peso, insieme alla terapia PAP, può essere la strategia più efficace per ottimizzare gli esiti in pazienti con OHS.4
Trattamento e prognosi della OHS: riassunto
La OHS non trattata può portare a ipercapnia e insufficienza respiratoria ed è associata a ospedalizzazione e aumento della mortalità.
La terapia di supporto respiratorio con pressione positiva delle vie aeree è raccomandata dalle linee guida nazionali e internazionali e ha dimostrato di migliorare i sintomi e la sopravvivenza; la scelta di CPAP o NIV è determinata dal fenotipo della OHS.
Concludendo, una diagnosi tempestiva di OHS, insieme a un approccio multimodale che includa la terapia PAP ed elementi di gestione dello stile di vita e del peso, può essere la strategia più efficace per ottimizzare gli esiti nei pazienti con OHS.
Per saperne di più
Patologie neuromuscolari (NMD)
Le patologie neuromuscolari (NMD) comprendono molte malattie e disturbi che interessano la funzione muscolare, sia direttamente (attraverso la patologia muscolare intrinseca) sia indirettamente (attraverso la patologia nervosa).
Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)
La BPCO, o broncopneumopatia cronica ostruttiva, è un termine generico che indica un gruppo di malattie polmonari progressive, tra cui la bronchite cronica e l’enfisema.
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Questo contenuto è destinato esclusivamente agli operatori sanitari.
Riferimenti
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- Shetty S and Parthasarathy S. Curr Pulmonol Rep. 2015;4:42–55. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4444067/
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