Apnea del sonno nelle donne: sintomi, cause e trattamento
6 Agosto 2024
6 Agosto 2024
Credi che l’apnea ostruttiva del sonno (OSA) colpisca solo gli uomini di mezza età? Dovrai ricrederti! Anche le donne possono soffrire di OSA: studi recenti indicano infatti che la sua prevalenza nelle donne di età compresa tra i 20 e i 70 anni può raggiungere il 50%1. Inoltre, le donne spesso devono affrontare sfide diverse rispetto alle loro controparti maschili quando sono affette da questa patologia. Le esploreremo in questo articolo, insieme a questi altri temi.
Prima di entrare nei dettagli, ecco una rapida spiegazione di cosa sia in realtà il comune disturbo dell’apnea ostruttiva del sonno – spesso anche detta apnea del sonno o apnea notturna.
Quando ti addormenti, i muscoli si rilassano, compresi quelli del naso e della gola. A volte questi muscoli si rilassano a tal punto da bloccare le vie respiratorie, impedendo la respirazione durante il sonno. Se questa interruzione della respirazione dura più di 10 secondi, si parla di apnea.
Quando si verifica un’apnea, il cervello si attiva per farti svegliare brevemente e farti riprendere fiato prima di riaddormentarsi. Poiché questo può accadere più di 50 volte all’ora, è facile capire perché un disturbo del sonno come l’apnea può influire sulla capacità di riposo e sul benessere del giorno successivo, oltre ad altri sintomi…
Le donne sperimentano i “classici” sintomi dell’apnea notturna, come forte russamento, suoni ansimanti o difficoltà di respirazione durante il sonno (spesso notati per primi dal partner della persona che russa!), ma esistono anche altri sintomi dell’OSA che sono più comuni nelle donne, tra cui:2
Non solo le donne possono presentare segni di apnea del sonno diversi da quelli degli uomini, ma tendono anche a manifestare più sintomi di apnea lieve rispetto agli uomini. È quanto emerge da uno studio3 guidato da Alison Wimms PhD, che ha cercato di scoprire l’effetto del trattamento con CPAP (di cui parleremo più avanti!) sulle donne affette da OSA lieve.
Ecco cosa ha rilevato lo studio:
Si può soffrire di apnea del sonno per svariati motivi, ma generalmente il rischio di OSA aumenta in presenza di questi fattori:
Inoltre, esistono alcuni fattori di rischio più specifici per le donne…
Le donne in dolce attesa sono più a rischio di apnea notturna, infatti ben una donna su cinque ne è affetta durante la gravidanza.11
Ciò può derivare da una serie di cambiamenti del corpo della madre legati alla gravidanza. Ad esempio, livelli più elevati di alcuni ormoni possono aumentare la congestione nasale o provocare un rilassamento dei muscoli delle vie aeree. Ma possono influire anche l’aumento di peso insieme alla crescita dell’utero, che esercita una pressione sui polmoni della futura mamma.12
Visto che l’interruzione della respirazione durante il sonno può causare una riduzione dei livelli di ossigeno sia per la gestante che per il bambino, durante la gravidanza è importante prendere sul serio qualsiasi problema del sonno o di russamento (o qualsiasi altro segno di apnea notturna) e rivolgersi a un medico il prima possibile.
Dopo la menopausa, il rischio di apnea del sonno nelle donne aumenta fino a raggiungere circa lo stesso livello degli uomini.13 La menopausa può anche influire sulla gravità dell’apnea notturna: il 14% delle donne di età compresa tra i 55 e i 77 anni presenta una forma grave del disturbo.14
Anche in questo caso, come per l’OSA in gravidanza, almeno parte della responsabilità è da attribuire ai cambiamenti dei livelli ormonali: per esempio, le donne in post-menopausa tendono ad avere una percentuale di grasso corporeo più elevata rispetto alle donne più giovani,15 e questo peso in eccesso è più probabile che venga trasportato nella parte superiore del corpo, con un potenziale impatto sulle vie aeree.16
L’apnea notturna è spesso legata alla pressione alta (ipertensione arteriosa).17 L’ipertensione arteriosa persistente può mettere a dura prova il cuore e gli altri organi e aumentare il rischio di infarto o ictus. Nelle donne in gravidanza, l’OSA può anche aumentare il rischio di preeclampsia, una condizione che comporta un’elevata pressione sanguigna e che può causare complicanze durante la gravidanza.18
Una ricerca ha anche dimostrato che le donne in perimenopausa (circa 8-10 anni prima della menopausa) affette da apnea del sonno presentano una pressione sanguigna diurna più alta e si vedono prescrivere più farmaci per la pressione rispetto alle donne che non soffrono di apnea del sonno.19
Come abbiamo già visto, l’apnea ostruttiva del sonno è una comune forma di disturbo del sonno, ma se non viene trattata può avere effetti negativi sulla salute. Oltre ad aumentare il rischio di ipertensione, malattie cardiache e ictus,17 l’OSA può influire su altre patologie come il diabete di tipo 2: quasi la metà delle persone che ne sono affette soffre anche di apnea notturna.20
È stato persino riscontrato che le persone con apnea del sonno non trattata hanno più incidenti stradali di quelle che non ne soffrono.21
Tuttavia, non ci sono solo cattive notizie per le donne che soffrono di apnea notturna! Se è vero che le donne sembrano accusare maggiori effetti negativi dell’OSA rispetto agli uomini,3 è stato anche dimostrato che esse riscontrano grandi effetti positivi dalla terapia con CPAP3… ma prima di poter beneficiare del trattamento, serve una diagnosi!
Le donne tendono a ricevere la diagnosi di apnea del sonno meno spesso degli uomini: fino al 90% delle donne con OSA da moderata a grave rimane senza diagnosi.22 Ma anche quando c’è una diagnosi di OSA, uno studio rivela che nell’anno successivo alla diagnosi, solo nel 58,3% delle donne l’apnea del sonno è stata effettivamente trattata.23
Perché? La risposta potrebbe essere che i sintomi tipici dell’OSA nelle donne possono essere scambiati per altri disturbi. Ad esempio, la difficoltà a dormire, la stanchezza, il mal di testa mattutino e l’insonnia possono essere associati alla depressione, oppure essere attribuiti ai cambiamenti dovuti alla gravidanza o alla menopausa. Ironia della sorte, si tratta proprio dei periodi della vita di una donna in cui l’apnea notturna può manifestarsi con maggiore probabilità!
Può avere rilevanza anche il modo in cui le donne parlano dei loro problemi del sonno. Ad esempio, rispetto agli uomini, le donne possono:
Tutto questo significa che se sei una donna che fa fatica a dormire, è davvero importante che tu raccolga quante più informazioni possibili: devi conoscere i sintomi e i rischi dell’OSA in modo da sapere quando parlarne con il medico. La nostra valutazione del sonno è un buon punto di partenza (come lo è la lettura di questo articolo)!
Se sospetti di soffrire di apnea del sonno, il prossimo passo è consultare il medico per discuterne. Ti farà domande sui sintomi, quindi potrebbe essere una buona idea annotarli in anticipo per non dimenticare nulla! Se anche il medico sospetta un’apnea del sonno, probabilmente ti indirizzerà da uno specialista presso una clinica del sonno, oppure organizzerà un esame del sonno a domicilio.
L’esame presso una clinica del sonno comporta solitamente una permanenza durante la notte, in cui il sonno viene monitorato attraverso una serie di sensori. Allo stesso modo, un esame a domicilio prevede il monitoraggio del sonno durante la notte con un dispositivo che registra le informazioni sul sonno e che lo specialista ti mostrerà come utilizzare.
La cosa principale che questi test cercheranno di determinare è l’indice di apnea-ipopnea (AHI). Questo misura il numero di eventi apnoici per ora di sonno e anche l’eventuale verificarsi di ipopnee, in cui la respirazione si riduce di oltre il 30% per oltre 10 secondi, invece di interrompersi del tutto.26 Lo specialista utilizzerà queste informazioni per classificare la gravità dell’apnea del sonno. Negli adulti, da 5 a 15 interruzioni della respirazione/eventi apnoici equivalgono a un’apnea del sonno lieve, da 15 a 30 indicano un’apnea del sonno moderata e più di 30 significano un’apnea del sonno grave.27 In genere, le donne presentano un AHI più basso degli uomini.3
È importante che tu possieda queste informazioni, perché influiscono sul tipo di trattamento che riceverai.
Se ti viene diagnosticata l’OSA, potranno invitarti ad apportare alcune modifiche al tuo stile di vita,28 come perdere peso, smettere di fumare o ridurre il consumo di alcol. Tutto ciò potrà aiutarti ad alleviare i sintomi mentre segui il piano di trattamento.
Nei casi lievi o moderati, l’apnea del sonno viene talvolta trattata con un piccolo apparecchio orale chiamato dispositivo di avanzamento mandibolare (MAD). Può essere utilizzato anche per i casi gravi di OSA come terapia di seconda linea se la PAP non è adeguata.29 Il dispositivo viene indossato all’interno della bocca durante il sonno e trattiene la mascella inferiore in avanti, allargando così lo spazio nella gola dietro la lingua. In questo modo si evita che i tessuti di quest’area vibrino (causando il russamento!) e le vie respiratorie rimangono libere.
Tuttavia, i dispositivi CPAP rappresentano il trattamento più comune per l’OSA. CPAP sta per pressione positiva continua delle vie aeree e i dispositivi CPAP funzionano erogando un flusso costante e continuo di aria compressa tramite una maschera che si indossa durante il sonno. Respirare questo flusso d’aria aiuta a mantenere aperte le vie respiratorie, prevenendo le apnee.
Il trattamento dell’apnea del sonno comporta molti benefici come maggiore energia31, miglioramento dell’umore32 e mente più lucida.32 Iniziare e seguire la terapia CPAP può anche ridurre del 64% il rischio di malattie cardiovascolari (rispetto a chi non riceve il trattamento)33 e abbassare la pressione sanguigna.34
E, come abbiamo accennato prima, la buona notizia per le donne che seguono una terapia con CPAP è che sembra che i sintomi migliorino maggiormente rispetto agli uomini.
Tornando allo studio di Alison Wimm che abbiamo già citato, è emerso che tra gli utilizzatori di CPAP, le donne hanno riscontrato maggiori miglioramenti sia nella sonnolenza diurna che nella vitalità rispetto agli uomini.3
Questo post sul blog contiene informazioni generali sulle patologie e sui trattamenti. Non intende sostituirsi alla consulenza medica professionale, alla diagnosi o al trattamento. Le informazioni non sono consigli e non devono essere trattate come tali. L’utente non deve fare affidamento sulle informazioni contenute in questo sito Web come alternativa alla consulenza medica del medico o di un altro operatore sanitario professionista.
Se hai domande specifiche su qualsiasi questione sanitaria, consulta il tuo medico o un altro operatore sanitario. Se ritieni di essere affetto/a da qualsiasi patologia, devi richiedere immediatamente assistenza medica. Non devi mai ritardare a farlo, ignorare la consulenza medica o interrompere il trattamento medico a seguito delle informazioni contenute in questo sito web. Le opinioni espresse su questo blog e sito web non hanno alcun rapporto con quelle di qualsiasi istituto accademico, ospedaliero, di tipo ambulatoriale o di altra istituzione a cui gli autori siano affiliati e non riflettono direttamente le opinioni di ResMed o di qualsiasi sua consociata o affiliata.
Riferimenti: